Nell’era post Covid-19 il mondo si prepara a vivere un drastico cambio di paradigma all’interno delle logiche economiche e organizzative che governano gli studi dentistici.
Come descritto perfettamente da Roberto Rosso presidente di Key-Stone, fino a qualche anno fa si è giustamente creduto che la “saturazione tempo poltrona” avrebbe portato il massimo del profitto. infatti i dati raccolti negli anni parlano di una gestione ottimizzata quando si sarebbe riuscito a far lavorare ogni riunito per circa l’85% del tempo disponibile.
L’avvento del Covid-19 ha portato di fatto in un nuovo modello organizzativo degli studi dentistici, dove i consueti assembramenti e attese non sono più accettabili. Questo aspetto era già da tempo sull’agenda delle cose da migliorare, e per alcuni era un progetto già in fase avanzata.
Si fa riferimento a studi dentistici in piena attività, ma il tema centrale è l’organizzazione del modello di lavoro. Il problema non si pone solamente nell’evitare assembramenti e attese ma soprattuto la grande criticità sta nel cambio dei protocolli clinici ed extra clinici, che come controindicazione ridurranno sensibilmente la capacità oggettiva di produzione dello studio dentistico.
Ricerca Key-Stone
Da una ricerca di Key-Stone su un campione di 1028 titolari di studio dentistico, risulta come oltre il 40% dichiari che dovranno trasformare i protocolli clinici, il 35% migliorare la gestione degli appuntamenti e solo il 15% ha sottolineato l’aumento dei costi per il maggior uso di DPI.
Capienza reale degli studi
La vera sfida sarà però nella capienza reale degli studi, perché a parità di orario lavorativo, si potranno accettare meno pazienti. Entra cosi in campo il concetto di “diluizione”, sarà quindi la capacità di diluire in modo reale e ottimizzato il lavoro il vero fattore chiave del successo di uno studio.
Le soluzioni sono molteplici e tutte attuabili e vincenti: appuntamenti più lunghi, estensione degli orari apertura, uso di tecnologie digitali, ingegnerizzazione dei flussi, soppressione di alcune unità operative per aumentare gli spazi d’attesa, fino alla riduzione dell’organico nel caso dell’insostenibilità dei costi fissi.
Cambio dello scenario competitivo
Esiste inoltre una possibilità di un cambio dello scenario competitivo vista la probabile chiusura di una parte rilevante di studi dentistici, che non farà che acuire il problema di un possibile eccesso di domanda rispetto alla capienza. La sfida sarà quindi la sostenibilità di un modello di business che dovrà in ogni caso generare una corretta redditività.
Si precisa anche, che scegliere di ridurre la priorità su prevenzione, igiene e visite di controllo sarebbe una vera e propria iettatura per l’intero settore.
Si confida quindi nella visione e nella capacità imprenditoriale di chi dovrà ripesare la propria attività, ricordando a tutti che i vantaggi competitivi ottenuti nel passato non sono fattore certo di successo per il futuro.