La disciplina medica del sonno fino a oggi ha coinvolto principalmente neurologi, otorini e pneumologi.
Negli ultimi anni, però, è cresciuto in maniera esponenziale l’interesse anche dell’odontoiatria per il sonno e più specificatamente per la diagnosi e la cura della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno.
In Italia sono stati attivati alcuni Master universitari di altissimo livello. All’Alma Mater Studiorum Università di Bologna parte la IV edizione del Master di II livello in “Odontoiatria del sonno” pensato e strutturato per l’esclusiva formazione teorico-pratica degli odontoiatri sull’OSAS.
Quali sono le conseguenze per chi soffre di disturbi del sonno?
Un sonno ristoratore è fondamentale per il benessere di ognuno di noi. Disturbi del sonno possono essere causa di malattie cardio-vascolari (ictus, ipertensione farmacoresistente, infarto), disordini metabolici (diabete, obesità), tumore. Ma gli effetti negativi più evidenti sono sul cervello, con deficit cognitivi e degenerazione (demenza precoce, Alzheimer).
La frammentazione del sonno può provocare sensazione di affaticamento durante il giorno, con sonnolenza e difficoltà di concentrazione, comportando un aumentato rischio di infortuni sul lavoro e di incidenti stradali. Per queste ragioni la mancata diagnosi e/o il mancato trattamento dei disturbi respiratori del sonno, e in particolare della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS), rappresentano un problema molto rilevante sia sul piano sanitario che su quello sociale, con importanti risvolti economici.
In quanti soffrono di disturbi del sonno?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne sono coinvolti 100 milioni di soggetti e circa il 90% di questi non sono ad oggi diagnosticati. Uno studio recente condotto su più di 2000 pazienti di età compresa tra i 49 e i 68 anni ha dimostrato come l’84% degli uomini e il 61% delle donne presentassero disturbi respiratori nel sonno. Ne risulta che un dentista si trova ogni giorno a effettuare terapie su numerosi pazienti potenzialmente affetti da questa patologia. È questo il motivo per cui le OSAS non possono essere più considerate una nicchia per addetti ai lavori, ma saranno sempre più ambito di competenza odontoiatrica sia nello screening che nella terapia dell’adulto e del bambino.
Perché l’università del sonno?
Gli operatori odontoiatrici possono avere un ruolo primario nello screening di questa patologia. Se non si ha la conoscenza di una malattia, non la si può neanche diagnosticare. Occorre quindi che il dentista sia adeguatamente preparato e conosca l’argomento in maniera approfondita.
L’odontoiatra potrà così fornire informazioni corrette al paziente, inviarlo allo specialista di medicina del sonno per la diagnosi e contribuire alla pianificazione di una terapia efficace nei casi di pertinenza odontoiatrica.
Sensibilizza il paziente e promuovi la tua professionalità.